Abbiamo iniziato l'anno scorso a presentare la storia di alcune delle case più famose del mondo del lusso e della moda. Oggi ho scelto di rivelarti i segreti di un'istituzione nel mondo della gioielleria. Questo è Chaumet , gioielliere francese situato al numero 12 di Place Vendome a Parigi.
La reputazione di questa casa ancestrale è ben consolidata e vi propongo di tornare più in dettaglio sugli eventi chiave che hanno reso il successo di Chaumet.
La storia di Chaumet
Le origini della creazione di Chaumet risalgono al 1870, con Marie-Étienne Nitot . Il gioielliere Nitot è in questo momento il gioielliere ufficiale di Napoleone. Per le imperatrici Joséphine e Marie-Louise, ha disegnato diademi e ornamenti formali. Nitot è anche il progettista e il crematore dell'incoronazione dell'incoronazione dell'imperatore Napoleone Bonaparte. Nitot è davvero riconosciuto oggi come il padrone indiscusso dello stile Impero.
François Regnault Nitot, figlio di Marie-Étienne Nitot, subentrerà nell'attività del padre alla morte nel 1809. Il gioielliere Nitot continuò le sue attività fino al 1815. La caduta dell'impero napoleonico lo portò anzi di lasciare il mondo della gioielleria e di cedere i suoi affari a Jean Baptiste Fossin che era il suo caposquadra .
Il gioielliere dei re
La famiglia Fossin ha continuato a sviluppare l'attività di gioielleria, con pezzi ispirati al Rinascimento italiano. Tra i clienti del tempo, il Fossin include il re di Francia Luigi Filippo, o la principessa Mathilde Bonaparte.
La rivoluzione del 1848 spinse il gioielliere Fossin ad aprire un nuovo laboratorio a Londra, diretto da Jean-Valentin Morel, che diventerà il fornitore ufficiale della regina Vittoria. Nel 1862, Prosper Morel succedette a Jules Fossin come capo della piccola impresa.
È nel 1885 che compare il nome di Chaumet, quando Joseph Chaumet sposò Marie Morel. Nel 1907, la casa Chaumet si trasferì a Place Vendôme 12, la sua posizione attuale. La reputazione del gioielliere supera già i confini. Tra i clienti ci sono il pittore Picasso per sua moglie Olga Koklova e Richard Burton per Elizabeth Taylor. Nel 1970, Chaumet acquistò il marchio di orologi Breguet per posizionarlo sul mercato dell'alta orologeria.
La bancarotta di Chaumet
Il successo della casa di lusso, tuttavia, sarà interrotto nel 1987. In effetti, Jacques e Pierre Chaumet, gli eredi di Marcel Chaumet, registreranno il bilancio della società quell'anno, con una responsabilità di 1 4 miliardi di franchi. Questa situazione è stata causata dalla caduta del prezzo dei diamanti, causando pesanti perdite per la loro attività di acquisto e rivendita di diamanti. Jacques e Pierre Chaumet saranno condannati nel 1991 per "bancarotta, frode, violazione della fiducia e esercizio illegale della professione di banchiere".
L'anno della bancarotta, Chaumet passa sotto il controllo del fondo di investimento Investcorp , con sede in Bahrain. Non è stato fino al 1998 che il gioielliere è riuscito a ottenere nuovamente un fatturato positivo. Nell'ottobre 1999, Chaumet è stata acquistata dal gruppo di lusso LVMH .
Chaumet al giorno d'oggi
La casa di Chaumet è ora presieduta da Thierry Frisch . Con i suoi 90 negozi nelle principali capitali e megalopoli dell'Europa, dell'Asia e dell'Est, ora il gioielliere gira più che mai verso una clientela internazionale. Nel palazzo di Place Vendôme, troverete la sede della casa, con i vari laboratori di alta gioielleria, e il negozio con il Salon des Diadèmes e il Grand Salon del XVIII secolo.
Per rappresentare la sua immagine, il gioielliere ha in particolare nelle sue fila l'attrice Sophie Marceau , la cui fama è internazionale. L'attrice è il volto di molte campagne pubblicitarie per la casa Chaumet.
L'attrice francese Marine Vacht , recentemente rivelata dal giovane e da Jolie di François Ozon, rappresenterà anche il marchio per la sua nuova campagna " Double Je ". Questa campagna è messa in scena dal fotografo americano Mario Sorrenti e sottolinea il know-how del gioielliere.
Chaumet, creatore allo stesso tempo gioielliere, grande gioielliere e orologiaio, continua a rappresentare ciò che si potrebbe chiamare il " lusso francese ".
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